MONGOLIA

VIAGGIO FOTOGRAFICO DAL 27 GIUGNO ALL’8 LUGLIO 2025

Paesaggi senza confini: dalle dune di sabbia del deserto del Gobi alle montagne dell’Altai, passando per le infinite steppe, sotto cieli immensi e panorami che offrono un’esperienza visiva senza pari, in una natura incontaminata, questa e’ la MONGOLIA, un vero paradiso naturale.
Nel nostro viaggio avremo l’opportunità di sperimentare e realizzare generi fotografici diversi; dal paesaggio al reportage sociale, fino all’astro-fotografia. Potremo, grazie alla vastità del territorio e alla scarsa densità di popolazione, liberare il racconto fotografico. Ci confronteremo con un popolo nomade (il sostantivo nomade deriva dal greco “nomas”, che significa pastore) custode di tradizioni antichissime. La popolazione mongola ha sempre vissuto una vita nomade ed ancora oggi, quasi un milione di pastori, errano per gli immensi spazi di questo territorio, seguendo e accudendo 65 milioni di capi di bestiame, la concentrazione di animali da allevamento più alta della terra. Tradizionalmente la fotografia di viaggio rappresenta un genere fotografico incentrato sulla documentazione di un territorio, di una cultura, di un paese e dei costumi dei popoli che a esso si riferiscono, questa è l’essenza dei viaggi fotografici di Ikonica.

Viaggio organizzato in associazione con l’agenzia turistica Wind of Mongolia con sede a Ulaanbaatar

GIORNO 1: ARRIVO A ULAANBAATAR

La città di Ulanbaatar, anticamente chiamata Urga, è stata fondata nel 1639 sulle rive del fiume Tuul. Il nome Ulanbaatar, “eroe rosso” fu dato alla capitale della Mongolia durante la rivoluzione del 1921. La città è divisa in quartieri, molto differenti tra loro; comune caratteristica é un brulichio incessante che regna incontrastato, anche durante la notte. Fino a poco tempo fa in centro città si potevano ancora vedere le yurte; ora Ulanbaatar è una capitale che offre tutte le comodità della vita moderna. Visita guidata della capitale. In mattinata visiteremo Il monastero Gandantegchinlen ed assisteremo alle cerimonie che vi si svolgono. Questo è il monastero più importante per i mongoli. Eretto nel 1809 con il nome di Sharsum dal Venerabile Javzandamba, a quel tempo il lama di più alto grado nella gerarchia ecclesiastica mongola. Il tempio principale MegjidJanraiseg (Avalokiteshvara) venne eretto tra il 1911 e il 1912 per celebrare la fine del giogo manchu e come offerta per la guarigione dalla cecità di Bogdo Guegueen. Lo stile è un misto sino-tibetano. La straordinaria altezza permette di accogliere al proprio interno un’immensa statua di Avalokiteshvara alta 25,6m.

GIORNO 2 : IL SUD, BAGA GAZRII CHULUU

Partenza per il sud, per Baga Gazariin Chuluu, (Là dove ci sono dei sassi). Numerose concrezioni rocciose si trovano disseminate in questa zona, come se qualcuno avesse sparso dappertutto una serie di sassi; si tratta in realtà delle vestigia di fondi marini, erosi e scolpiti dai venti. Osserveremo inoltre le rovine di un antico tempio e una stretta e profonda gola nella quale si accumula l’acqua piovana. Quest’acqua avrebbe il potere di guarire le malattie degli occhi. Un mestolo è, infatti, posato sulla roccia per permettere a coloro che transitano per questi luoghi di lavarsi gli occhi con l’acqua sacra.
Pernottamento in gher.
Percorso di 240 Km Tempo: 5-6 ore su strada asfaltata, 1 ora di pista.

GIORNO 3: TSAGAAN SUVARGA

Il mattino presto si parte per Tsagaan Suvarga (Stupa Bianca). Qui troveremo falesie di circa 60 m, costituite da marne, vestigia degli antichi fondi marini, che si estendono su 400 metri di lunghezza. Sono costituite da diversi minerali che una volta esposti all’ossigeno conferiscono a queste formazioni dei colori vivaci: alcune rocce sono rosa, altre rosse, altre ancora arancioni. All’inizio dell’estate, quando l’erba è verde e la zona ricoperta di fiori, questo luogo ricorda l’arcobaleno che gli appassionati di fotografia non mancheranno di immortalare. A sud-ovest di Tsagaan Suvarga, si trova un’altra zona di falesie chiamata Ulaan Suvarga, la «stupa rossa».
Viste da lontano, queste falesie somigliano alle vestigia di antichi villaggi. 
Pernottamento in gher.
Percorso di 240 Km Tempo: 4-5 ore su strada asfaltata, 1 ora di pista.

GIORNO 4: CANYON DI YOL, VALLE DELL’AVVOLTOIO DESERTO DEI GOBI

Ad un’altitudine di 2.500 metri, questo altipiano si estende per più di 6 km; all’inizio ampio si restringe al punto da rendere complicato il passaggio di 2 persone che si incrocino nella zona più stretta. Nella sua parte centrale, il canyon raggiunge i 300 m di profondità. Numerosi anfratti e ruscelli ne disegnano i bordi, provocando una spessa coltre di ghiaccio durante l’inverno. Il sole non raggiunge la parte più stretta del canyon e il ghiaccio fonde solo verso la fine dell’estate, donando a questo massiccio montuoso un fascino tutto particolare. Chi viaggia attraverso questi luoghi può scoprirne i ghiacciai perenni, le piante endemiche e gli animali rari come gli stambecchi della Siberia, le pecore argalis o ancora i gypaètes (avvoltoio barbuto). Anche i leopardi delle nevi abitano la regione della vallata di Yol. 
Pernottamento in gher.

GIORNO 5: LE DUNE DI KHONGOR

Le dune di Khongor, “Khongoriin Els”, costituiscono il rilievo sabbioso più importante del Parco Nazionale del Gobi Gurvan Saïkhan. Con una superficie di più di 900 km², è la più vasta zona sabbiosa della Mongolia. Le dune si elevano bruscamente dalle pianure e costituiscono uno dei paesaggi più spettacolari del Paese. Il vento soffia in permanenza da nord verso ovest sulle dune che possono raggiungere un’altitudine di 200 metri nella parte più elevata, 180 km di lunghezza e dai 3 ai 15 di larghezza. Le popolazioni locali chiamano queste dune imponenti le «dune che cantano», per il rumore che fa il vento mentre soffia su di esse; al di là delle dune, a perdita d’occhio, si estende la steppa. 
Pernottamento in gher.
Percorso di 210 Km Tempo: 5-6 ore su pista

GIORNO 6: VISITA ALLE FIAMMEGGIANTI SCOGLIERE DI BAYAZANG E AL MONASTERO DI ONGI

Le falesie di sabbia rossa di Bayanzag è una pianura composta da numerose falesie di sabbia sedimentaria nella quale sono stati ritrovati numerosi fossili di dinosauri. Nel 1922, il paleontologo Roy Chapman Andrews, fu il primo a scoprire ossa e uova di dinosauro in questa regione. Appartenevano a un dinosauro che non era ancora stato identificato, di 2 metri di lunghezza, erbivoro e con delle corna. Andrews e il suo team scoprirono un nido di dinosauro con una covata d’uova, scoperta che attirò l’attenzione del mondo intero. Percorso di 130 Km di pista, Tempo: 3 ore di pista. Ongiin Khiid il monastero di Ongi era tra i più grandi e maggiormente rispettati della Mongolia. Fondato nel 1660, si compone di due siti, uno a nord e l’altro a sud del fiume Ongi.. Ongi Khiid ospita una sorgente d’acqua fredda le cui virtù benefiche curano le infezioni legate all’apparato digerente. Secondo la tradizione, quest’acqua può esercitare un effetto benefico solo quando viene bevuta prima dell’alba. 
Pernottamento in gher. Percorso di 175 km su pista.

GIORNO 7: CASCATE DELL’ORKHON

L’Orkhon con un’estensione di 1120 km è il fiume più lungo della Mongolia. Alla fine del suo percorso si getta nel fiume Selenge che a sua volta finisce nel lago Baikal. Le eruzioni vulcaniche e i terremoti di 20 000 anni fa hanno disegnato una frattura tettonica alta 26m che da origine alle cascate UlanTsutgalaan, sito oggi sotto la protezione dell’UNESCO. L’Orkhon è un fiume che raggiunge una larghezza variabile tra i 10 e i 60 m, e che continua ad allargarsi sino a raggiungere più di 100m prima di unirsi al Selenge.
Pernottamento in gher.
Percorso di circa 300 Km Tempo: 6-7 ore su pista

GIORNO 8: ANTICA CAPITALE KARAKORUM, MONASTERO ERDENE ZUU E MUSEO STORICO

Karakorum, letteralmente Montagne nere è un’antica città della Mongolia situata nella parte più occidentale della provincia dell’Övörkhangai. Le sue rovine sono situate nelle vicinanze della città mongola di Harhorin e del monastero di Erdene Zuu, e sono incluse nel paesaggio culturale della Valle dell’Orkhon, un’area di rilevanza geografica e archeologica facente parte, dal 2004, del patrimonio mondiale dell’umanità. Attualmente, Karakorum è il centro amministrativo della regione e un importante centro agricolo.
Pernottamento in gher.
Percorso di circa 140 Km.

GIORNO 9: PARCO NAZIONALE KHUNNU KHAN E KHUSTAI

Khogno Khan zona costituita da dune sabbiose, nota anche con il nome di «Piccolo Gobi», o Gobi centrale. Khogno Khan è un parco nazionale di grande importanza, Il massiccio roccioso, che si eleva al di sopra delle dune, crea un’atmosfera surreale. Un luogo per delle escursione dove, con un pò di fortuna, si potranno osservare: cervi, stambecchi e naturalmente una grande varietà di uccelli. Addossato alle colline si trova il monastero di Uvgun khiid monumento architettonico dell’epoca di di Khan Galdan. Distrutto a più riprese, la parte più estesa di questo monastero buddista risale al XVII secolo ed è praticamente in rovina. Il monastero è chiamato « Uvgun », che significa « vecchio uomo». Parco nazionale Khustai è stato creato nel 1992 con l’intento di reintrodurre i Takhi, cavalli selvatici dell’ Asia – più conosciuti in Occidente con il nome di “cavalli di Przewalski ” e estinti in Mongolia negli anni 60. Questo parco nazionale possiede un’estesa foresta di betulle ed è stato iscritto come la 425esima riserva naturale della biosfera del mondo nel 2002. Il cavallo di Przewalski è l’ultimo cavallo selvatico al mondo, e mai addomesticato.Nella riserva di Khustain Nuruu vivono anche altre specie di animali rari come il Maral (cervo rosso di Asia), la gazzella delle steppe, il cervo, la lince, il lupo e il cinghiale..ecc…
Pernottamento in gher.
Percorso totale 300 km di asfalto.

GIORNO 10: RITORNO A ULAANBATAR

Partenza per Ulaanbaatar, in minivan 4×4.
Arrivo nella capitale nel pomeriggio: sistemazione in albergo, tempo libero per lo shopping, spettacolo folcloristico in serata.
Pernottamento a Ulaanbatar
Percorsa totale: 370 km.

GIORNO 11: RIENTRO A ROMA

Trasferimento in aereoporto e rientro in Italia.

NOTA BENE: Il programma di viaggio può subire variazioni dovute a condizioni meterologiche, esigenze legate allo svolgimento dell’itinerario stesso o a cause di forza maggiore non imputabili all’organizzatore del viaggio.

COSTO DEL VIAGGIO: 2600 euro ( il costo del viaggio può subire variazione legate al numero di partecipanti)

Il costo comprende:

  • Assistenza fotografica per tutta la durata del viaggio
  • Incontro fotografico prima della partenza
  • Incontro fotografico dopo il rientro
  • Pernottamento di 2 notti in albergo, le restanti in campi Gheer
  • Prima colazione
  • Cena nei campi tendati
  • Guida per tutta la durata del viaggio
  • Trasporto con autista

Il costo NON comprende:

  • Pasti non citati
  • Volo aereo
  • Assicurazione
  • Eventuali spese personali extra

Per ulteriori informazioni scrivete a: info@ikonicafoto.it

oppure chiamate a 393 33 22 421 / 328 89 09 704